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Diciamo a Eni basta con l'espansione delle fonti fossili

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fire from steam pipe

Eni, l’azienda fossile più grande d’Italia e la seconda nell’Unione europea, è già uno dei maggiori emettitori di climalteranti al mondo. Ma Eni non si ferma qui: ha in progetto di espandersi con nuove operazioni in 16 paesi e di sviluppare altri 3 miliardi di barili di petrolio equivalente nei prossimi anni.

La scienza è inequivocabile: il mondo non può permettersi alcuna nuova infrastruttura fossile e sperare di limitare il riscaldamento a 1,5 gradi. Tanto meno di aggiungere l'equivalente di centinaia di milioni di barili di petrolio.

Ci meritiamo di meglio. Il governo detiene quasi un terzo delle quote societarie in Eni, e pertanto il popolo italiano ha un interesse diretto nell’operato dell’azienda. Con la sua storia di innovazione in materia energetica e la sua abbondanza di vento e di sole, l'Italia ha tutto ciò che le occorre per affrontare la sfida climatica e costruire un futuro rinnovabile proprio a casa sua.

Il business as usual non è più un’opzione. Diciamo a Eni di porre fine a questa devastante espansione delle fonti fossili e di investire in un futuro di energia pulita per l’Italia e per l’Europa.